L’obiettivo era chiaro: ridurre le emissioni di gas a effetto serra incrementando l’utilizzo dei biocarburanti di seconda generazione.
L’atto prevede il limite del 7% alla quota di biocarburanti tradizionali rispetto al 10% del target Ue delle rinnovabili nel settore trasporti per il 2020. Con l’accordo raggiunto, è stato fatto un grande passo in avanti per accelerare il passaggio alle fonti alternative e porre un freno all’utilizzo di combustibili tradizionali, che sfruttano alghe e rifiuti. Da quanto decretato, i biocarburanti di prima generazione, quelli provenienti da colture di terreni agricoli come mais, colza e olio di palma, rappresentino al massimo fino al 7% del consumo energetico finale nel settore dei trasporti entro il 2020.
Biocarburanti, ma quali sono?
Il biocombustibile o biocarburante è un combustibile ottenuto in modo indiretto dalle biomasse, come grano, mais, bietola e canna da zucchero. Risorse che provengono da un fonte rinnovabile, sempre disponibili, anche se concretamente hanno lo svantaggio di ridurre terreno agricolo utilizzabile per la coltivazione di alimenti. Nella categoria possono essere inclusi: il bioetanolo, il biodiesel, il biometanolo, il biodimetiletere, gli idrocarburi sintetici, il bioidrogeno, gli olii vegetali e il biogas. C’è da dire che quest’ultimo, prodotto da risaie e paludi, non viene ancora sfruttato appieno. Nonostante le numerosi critiche che si sono susseguite proprio per il rischio sulle coltivazioni alimentari, il mondo industriale e quello accademico si è molto interessato all’argomento. La produzione di biodiesel a partire dalle microalghe, le biobenzine provenienti da materiali cellulosici sono temi che tuttora affascinano e richiamano ampi studi di ricerca.
Prospettive future
Quello che molti condividono per il futuro è una visione in cui le biotecnologie potranno aiutare ad una produzione di biocombustibili e biocarburanti più efficiente e meno problematica. L’augurio è che grazie a studi e supporto da parte delle istituzioni, si possa proseguire il cammino verso l’innovazione, ponendo sempre l’attenzione verso l’elemento centrale, l’ambiente.
By Redazione