La crescita degli ecommerce ha cambiato non solo il modo di interfacciarsi con il cliente, ma anche tutto ciò che riguarda la logistica e la gestione dell’imballaggio.
In particolare, si stima che solo nel 2017 il valore in denaro di quanto è stato movimentato dal punto di vista della logistica e dell’imballaggio sia pari a 12,2 miliardi.
Quindi, il nostro Paese sta sicuramente affrontando un processo che in altri Stati è già passato, ma che per noi potrà costituire una vera e propria rivoluzione.
Questo indica non solo quanto gli ecommerce siano diventati importanti anche in Italia, ma anche quale sia il peso dell’ecommerce sulla filiera del commercio e su quella specificamente legata agli imballaggi e alle consegne dei pacchi (vedi logistica -ecommerce).
Come si rapporta l’ecommerce con gli imballaggi e la logistica
Per capire ancora meglio il rapporto tra un ecommerce e questi due fattori, bisognerà pensare a quanto sia importante oggi consegnare velocemente una merce, ma farlo anche nel modo giusto.
Ad esempio, nell’ultimo anno sono cresciuti gli acquisti di oggetti per la casa e di mobili attraverso i canali online, elemento che ha certamente obbligato i negozi a prevedere delle soluzioni specifiche proprio per poter consegnare questi beni in ottimo stato.
Lo stesso può accadere per tanti altri beni, come i vestiti oppure i gioielli, che dovranno essere trattati in modo da non potersi rovinare.
E anche lo stoccaggio di queste merci andrà gestito in modo specifico, ad esempio per renderle pronte alla spedizione e, ancora una volta, per evitare che queste si possano rovinare.
Gli imballaggi e i resi
Un altro problema che non riguarda i negozi “fisici” ma che, invece, si sta espandendo sempre di più è quello legato alla gestione dei resi.
Infatti, ai clienti viene offerta la possibilità di rendere le proprie merci, e vengono determinate delle modalità grazie alle quali sarà possibile un reso non solo facile, ma eseguito con strumenti idonei.
Quindi, lo stesso imballaggio dovrà essere resistente e dovrà consentire al cliente di poter restituire la merce, nuovamente, senza rovinarla.
Si pensi, ad esempio, ad Amazon che consente di restituire le proprie merci utilizzando la scatola nella quale saranno state originariamente consegnate.
Ma Amazon fa anche un passo in più, perché gestisce in modo guidato tutta la procedura per la restituzione, inserendo spesso all’interno dei pacchetti le istruzioni per poter restituire le merci, e seguendo il cliente fino al momento in cui si recherà all’ufficio postale per restituire ciò che gli sarà stato originariamente consegnato.
Uno dei problemi maggiori che riguardano l’Italia nella sua gestione del rapporto con la logistica e con gli imballaggi è poi costituito dalla scarsa esperienza.
Molti altri Paesi sono abituati da almeno un decennio a gestire la compravendita online.
Sanno che cosa offrire al cliente, come gestire gli imballaggi e anche come modificare la propria logistica per renderla adatta ai diversi tipi di clientela.
L’Italia, invece, sotto questo profilo è ancora indietro. Esempi sono costituiti dal fatto di non avere, spesso, una politica dei resi che sia chiara e che sia anche semplice da trovare per il cliente.
Oppure dall’impossibilità di godere del reso gratuito o a basso costo, e anche dal numero di giorni limitato per poter effettuare un reso.
Ecco che, quindi, tutti coloro che si approccino al mondo degli ecommerce dovranno cercare di pensare non solo ad offrire una merce che sia appetibile, originale e ben pubblicizzata, ma dovranno anche adeguarsi alle richieste del pubblico in materia di imballaggi e di gestione logistica.
Solo così si potrà “chiudere il cerchio” e sarà possibile offrire un servizio che sia davvero completo.
By Redazione