Il carico, cioè i movimenti in entrata, è rappresentato da:
- acquisti dai fornitori
- resi dai clienti
- merce proveniente da altri magazzini della stessa azienda
I primi due punti sono riferiti a merci provenienti da altre aziende e, quindi, si possono definire movimenti esterni.
Il punto 3) rappresenta, invece, un tipo di movimento interno all’azienda stessa.
Lo scarico, cioè i movimenti in uscita, è determinato da:
- vendite ai clienti
- resi ai fornitori
- merce destinata ad altri magazzini della stessa azienda
I primi due tipi di movimenti dello scarico del magazzino sono rappresentati da merce destinata ad altre aziende, quindi si tratta di movimenti esterni, mentre il punto 3) rappresenta un movimento interno all’azienda.
Tutte le movimentazioni di magazzino vengono seguite tramite scritture che si differenziano in scritture tenute a sole quantità e scritture tenute a quantità e a valori.
Le scritture tenute a sole quantità sono di solito gestite dall’Ufficio magazzino, dall’Ufficio gestione scorte e da tutti quegli uffici per cui non è importante tracciare il movimento intermini di valore ma solo le quantità che vengono movimentate.
Sono scritture molto semplici facenti riferimento alle varie bolle di carico e scarico e da una scheda di tenuta per il carico, lo scarico e la rimanenza.
Scopo delle scritture è di tenere sotto controllo il livello delle scorte e di provvedere all’approvvigionamento in tempo utile.
Per avere un raccordo tra la contabilità generale dell’azienda e le scritture di magazzino è necessario usare anche scritture a valori.
Grazie all’informatizzazione sia a livello aziendale che del magazzino è possibile impostare una contabilità che permette di aggiornare contemporaneamente tutti i diversi registri, schede, ecc.
Le scritture di magazzino tenute a quantità e a valore permettono di realizzare più obiettivi:
- controllare le scorte
- costituire un supporto amministrativo e contabile per le scelte dell’imprenditore
- disporre di validi strumenti per ottemperare alle disposizioni civilistiche
- rispettare le disposizioni fiscali per le aziende per cui il fisco richiede la tenuta di scritture ausiliarie di magazzino.
In riferimento al valore che bisogna prendere in considerazione bisogna distinguere fra i movimenti di carico e i movimenti di scarico perchè i problemi da affrontare sono di tipo molto diverso.
La valorizzazione dei movimenti di carico di magazzino si fa considerando:
- le quantità
- il costo di acquisto, comprensivo degli oneri di diretta imputazione (spese di trasporto, di facchinaggio, di imballo, di mediazione, ecc.) per le merci tipiche delle aziende mercantili e per i materiali tipici delle aziende industriali;
- il costo di produzione (o di lavorazione) per il carico dei prodotti finiti, dei sottoprodotti, etc. che provengono dalle lavorazioni, nelle aziende industriali.
In conclusione, per il carico del magazzino il problema della valorizzazione consiste nella scelta della figura di costo da prendere in considerazione.
La valorizzazione dei movimenti di scarico di magazzino è più problematica rispetto a quella di carico perchè i diversi stock saranno venduti con prezzi unitari diversi e, quindi, bisogna determinare quale valore prendere in considerazione.
In questo caso, quindi, bisognerà scegliere il criterio da utilizzare tra il costo d’acquisto e il valore di realizzazione desumibile dellandamento di mercato.
Il passo successivo è quello di individuare il metodo, cioè la procedura operativa che permette di valorizzare gli scarichi del magazzino scegliendo il più opportuno, considerato il tipo di attività che svolge l’azienda, i dati e le informazioni di cui necessita l’operatore, gli articoli che vengono trattati, e così via.
Bisogna sottolineare che questi metodi vengono usati allo stesso tempo per la valorizzazione degli scarichi e delle rimanenze.
In conclusione, gli scopi delle scritture di magazzino sono i seguenti:
- controllare il carico e lo scarico dei vari magazzini
- fornire dati e informazioni per una efficiente politica di gestione delle scorte
- fornire i dati per individuare le varie figure di costo
- valorizzare le rimanenze
By Redazione